Freni a disco interni (inboard disc brakes)

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12 risposte

  1. maurizio ha detto:

    articolo sintetico ma assolutamente lodevole. Grazie Manuel.

  2. Fiorenzo ha detto:

    Molto interessante

  3. Fiorenzo ha detto:

    PS
    sto ancora aspettando che mi arrivi il link della registrazione

    • Manuel83 ha detto:

      Ti ringrazio per la segnalazione perché ho visto che anche altri utenti non erano stati confermati. Ti ho reinviato la mail di attivazione.

  4. Alex ha detto:

    Articolo interessante e facilmente comprensibile anche da un profano come me . . . bravi e grazie per averlo pubblicato

  5. Ermanno ha detto:

    Argomenti stimolanti. Gli articoli che sono stati annunciati su antidive e antisquat, saranno sicuramente interessanti.
    Mi sembra si capire che nei freni outboard, che hanno le pinze vincolate alla sospensione, le forze frenanti vengono trasmesse al telaio mediante i bracci delle sospensioni distribuendosi secondo il rapporto antidive proprio della geometria della stessa tra forze che sono assorbite dalle molle e forze che si trasmettono direttamente al telaio. Nel caso di freni inboard le forze di frenata passano direttamente dal punto di contatto al terreno al telaio come si trattasse di un corpo rigido e quindi, calcolate come forze esterne (dipendono dal passo e dall’altezza del baricentro) vengono assorbite dalle molle. E’ questo che si intende per “cambia l’indice antidive”?

    • Manuel83 ha detto:

      Grazie, per quanto possibile cerco di fare articoli su argomenti generalmente poco divulgati o comunque mi propongo di affrontarli in modo diverso rispetto al solito.
      Per quanto riguarda l’influenza della posizione dei freni (outboard/inboard) sull’antidive è più o meno come hai intuito. Se il gruppo freno è vincolato al montante ruota, gli organi della sospensione sono soggetti alla coppia di reazione dovuta alla frenatura, mentre se è vincolato al telaio esso esercita la coppia frenante sul semiasse e quindi la coppia di reazione si scarica direttamente sul telaio.
      Dal punto di vista grafico, considerando il sistema veicolo completo, cambia la retta d’azione delle forze scambiate tra il terreno ed il veicolo.
      Ad esempio, concentrandosi sull’avantreno e guardando il veicolo lateralmente, nel caso di freni posti sul montante ruota (outboard), la retta di azione della forza trasmessa dal terreno al veicolo passa per il centro dell’orma di contatto della ruota anteriore. Invece, nel caso di freni inboard, la retta di azione passa per il centro del mozzo ruota. In entrambi i casi summenzionati, l’altro punto per il quale passa la retta d’azione si trova sull’orizzontale per il baricentro del veicolo ed è situato in una posizione tra i due assali del veicolo che dipende dalla percentuale di forza frenante espressa dall’avantreno rispetto al retrotreno (se ad esempio il retrotreno non frenasse, tale punto si troverebbe esattamente sulla verticale per il centro dell’asse posteriore).
      In ogni caso, vi è la dipendenza dalla posizione del baricentro, dal passo e dalla ripartizione della forza frenante.
      Purtroppo spiegarlo a parole non è molto agevole, per questo spero di trovare quanto prima il tempo di preparare un articolo con molte illustrazioni al riguardo.

  6. Ermanno ha detto:

    Il suo sito consente agli appassionati come me di poter discutere e confrontarsi in maniera rigorosa. Grazie per le risposte sempre veloci e approfondite.

    • Daniele ha detto:

      Complimenti davvero chiaro ed esaustivo avrei comunque 2 domande..
      1) perché marchi blasonati su auto sportive non utilizzano tale sistema.. se ad esempio progetto una “la ferrari” non mi interessa né il costo né se la sostituzione delle pastiglie risultasse meno agevole e mi sembra evidente il vantaggio in termini di cinematica delle sospensioni e di tenuta più che di frenata.
      2) se si installassero 2 dischi per lato anziché 1 gli spazi di frenata si ridurrebbero di molto secondo lei, magari proprio se posizionati in board? Ovviamente aumenterebbe il peso ma ad esempio lavorando meglio la sospensione si potrebbero istallare ammortizzatori più piccoli e leggeri e recuperare peso, comunque ipotizzando 2 auto identiche in termini di peso 1 tradizionale l’altra con 2 dischi per ruota e posto.che da 100 km/h la prima freni in 30metri la seconda in quanto fermerebbe? Finisco dicendo che probabilmente un doppio disco carboceramico con 2 pinze a 8 pompanti probabilmente non peserebbe molto di più di 1 disco in ghisa e 1 pinza, certo i semiasse sarebbero più grossi o forse in carbonio o leghe per contenerne il peso. Grazie ancora e scusate la lungaggine.

      • Manuel83 ha detto:

        Buonasera Daniele,
        Grazie per l’intervento.
        Le criticità principali che i dischi in board hanno su un’auto ad alte prestazioni, più che su altre, sono legate soprattutto al ridotto raffreddamento, agli spazi di installazione e al fatto di dover sovradimensionare i semiassi. Questi fattori negativi non bilanciano i vantaggi.
        Per quanto concerne invece l’uso di 2 dischi per aumentare la forza frenante, direi che sugli autoveicoli non è necessario, in quanto tutta la capacità frenante di cui si ha bisogno può essere ottenuta da un solo disco dimensionando in maniera corretta tutto il sistema. Il collo di bottiglia è più che altro la forza longitudinale a disposizione tra penumatico e suolo. Infatti, se anche avessi la possibilità di esercitare una coppia frenante infinita, ciò che riesco a trasmettere a terra è limitato dall’aderenza disponibile.

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